La Guerra dei colori
In tempi molto molto lontani, nel mondo dei colori regnava una democratica suddivisione dei ruoli. Ognuno rispettava il suo compito e tra di loro non vi erano dissidi di sorta. Ma col tempo spesso la stabilità si disgrega. Ed è quello che successe quando il Bianco e il Nero, sentendosi superiori decisero di prendere il potere sugli altri colori.
Nero
“I Colori sono troppo presuntuosi e sempre in lotta tra loro.”
Bianco
“Sono d’accordo con te, eliminiamoli! Siamo sufficienti noi due!”
“In effetti, i tre asserivano di essere ognuno più importante dell’altro.”
Rosso
“Io sono il colore della passione, del fuoco, del sangue che scorre nelle vene…”
Giallo
“Vuoi mettere con la luce del sole, le spighe di grano, il bagliore dell’oro…”
Blu
“Silenzio tutti! Io tra mare e cielo coloro mezzo mondo…”
Stanchi di tante lamentele, con un colpo di gomma il Bianco e il Nero cancellarono i tre colori e si sostituirono a loro: tutto diventò rigorosamente bianco o nero.
All’inizio, il cambiamento sembrò funzionare, ma nel giro di pochi giorni la gente cominciò a farsi delle domande. Il loro volto era diventato non solo monocromatico… ma anche triste.
PERSONA 1
“Non c’è più gusto a mangiare né a indossare abiti…”
PERSONA 2
“Neanche a passeggiare nella natura, tutto sembra appiattirsi.”
PERSONA 3
“Pure il linguaggio è diventato povero e le emozioni perdono d’intensità.”
La situazione stava tracollando. La gente era caduta in depressione. Perdendo i colori, tutti gli abitanti della Terra avevano perso entusiasmo e voglia di vivere.
Il Rosso, il Giallo e il Blu si riunirono per decidere sul da farsi.
Rosso
“Siamo troppo pochi per combattere il Bianco e Nero.”
Giallo
“Occorre trovare dei validi alleati ma a chi ci rivolgiamo?”
Blu
“A noi stessi: ognuno di noi tre si fonderà con un altro per generarne uno nuovo.”
Presto si misero all’opera. Il Rosso decise di fondersi col Giallo e ne venne fuori un Arancione niente male. La stessa cosa fece il Blu generando uno splendido Verde e per ultimo, Rosso e Blu unirono le loro cromie creando uno stupendo Viola. Il loro numero si raddoppiò e già una lotta a sei contro due poteva avere un risultato positivo.
Ma i nuovi colori si accorsero che cambiando di poco la loro tonalità potevano arrivare a dodici formando così un piccolo esercito compatto.
Ognuno era fiero del proprio cambiamento e la loro progressiva unione generò un’ulteriore crescita personale e consolidamento col gruppo.
Rosso
“È bello stare insieme e collaborare ognuno con la sua caratteristica.”
Blu
“Siamo diversi ma proprio per questo, stare insieme diventa importante.”
Giallo
“Sì, sì, ed è anche divertente…”
A quel punto il Bianco e Nero si dichiararono sconfitti: i colori avevano smesso di litigare e dimostrato di saper trasformare un problema in un’opportunità.
Ma un nuovo prodigio avvenne: i colori avevano bisogno sia del Bianco che del Nero, non come padroni, ma come indispensabili complementi per dare loro tridimensionalità.
Fu così che la pace fu siglata e – per un po’ – “vissero tutti felici e contenti. Grazie a Patrizia Remiddi.